La chiave di un uomo sta negli altri, sosteneva Paul Claudel. Loquor ergo sum, non c’è esistenza senza comunicazione, è il contatto con il prossimo quello che ci illumina anche su noi stessi. Nella assidua e paziente ricerca della chiave di lettura dell’altro, ci conosciamo e ritroviamo, attraverso un “duplice prodigio”: avvicinarci a ciò che desideriamo, e allo stesso tempo, avere una lente di ingrandimento nella direzione dei nostri obiettivi.
Without words – VisArtE “Sorriso spento”, 2013
8 luglio 2013 -
Work in progress
Without words – VisArtE “Monade”
8 luglio 2013 -
Work in progress
Without words, “Parole in gabbia”, in progress……2013
7 luglio 2013 -
Work in progress
Without words – VisArtE “Facebook”
2 luglio 2013 -
Work in progress
“Without words” – Work in progress…
18 giugno 2013 -
Work in progress
Amore e Dovere
22 aprile 2013 -
Lavori
“Amore e dovere”, olio su tela, cm 80×120, 2013
“Non sono quelle donne che si occupano unicamente della loro statura, della loro toilette, di civetteria amorosa e che, contro la loro volontà, per mancanza d’attenzione, con disperazione, mettono al mondo dei figli ch’esse abbandonano alle nutrici, non sono quelle che seguono i diversi corsi scolastici, parlano di «centri psico-motori» e di «differenziazione» e cercano, anch’esse di affrancarsi dalla maternità per non turbare la loro follia, ch’esse chiamano il loro sviluppo intellettuale; – ma sono le donne- madri, che, potendo affrancarsi dalla maternità, senza esitare, con delibe- rato proposito, si sottomettono a questa legge eterna, immutabile, sapen- do che quì è tutta la missione della loro vita; sono queste donne-madri, che tengono nelle loro mani la salvezza degli uomini, la guarigione delle loro opprimenti miserie”.(Tolstoy).
“Non sono quelle donne che si occupano unicamente della loro statura, della loro toilette, di civetteria amorosa e che, contro la loro volontà, per mancanza d’attenzione, con disperazione, mettono al mondo dei figli ch’esse abbandonano alle nutrici, non sono quelle che seguono i diversi corsi scolastici, parlano di «centri psico-motori» e di «differenziazione» e cercano, anch’esse di affrancarsi dalla maternità per non turbare la loro follia, ch’esse chiamano il loro sviluppo intellettuale; – ma sono le donne- madri, che, potendo affrancarsi dalla maternità, senza esitare, con delibe- rato proposito, si sottomettono a questa legge eterna, immutabile, sapen- do che quì è tutta la missione della loro vita; sono queste donne-madri, che tengono nelle loro mani la salvezza degli uomini, la guarigione delle loro opprimenti miserie”.(Tolstoy).
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